“My Hometown” il 26° DJ show di “From My Home To Yours”

“My Hometown” è stato il tema del 26° DJ show di Bruce Springsteen sulla radio satellitare SiriusXM, andato in onda il 18 agosto sul canale E Street Radio. La playlist ha incluso musiche di Bob Dylan (“My Wife’s Home Town”), John Mellencamp, Simon & Garfunkel, Daniel Johnston, The Pogues e dello stesso Bruce (“My Hometown”, “Local Hero”, “Glory Days” e “Death to My Hometown ”). “Come dico nel mio spettacolo a Broadway, la maggior parte delle persone ha sentimenti ambivalenti nei confronti della propria città natale”, ha raccontato Springsteen dopo la canzone di apertura, “Thrice All American” di Neko Case. “C’è amore e odio, orgoglio e vergogna.” Parlando di orgoglio, si è preso un momento, prima di chiudere lo spettacolo con “Glory Days”, per congratularsi con sua figlia Jessica e i suoi compagni di squadra per la vittoria della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo, e ha anche ringraziato il mentore di Jessica, Nick Skelton.

ASCOLTA L’AUDIO ORIGINALE

Ciao, gente, amici, ragazze e amiche, ascoltatori da costa a costa e in tutto il mondo. Benvenuti nel vol. 26 di “From My Home to Yours” intitolato “My Hometown”.

“Thrice All American” Neko Case & Her Boyfriends

Era Neko Case, nata ad Alexandria, in Virginia, nel 1970, l’8 settembre. E che voce ha. C’è qualcosa nell’immediatezza di quella voce che la distingue dai suoi contemporanei, ed è una delle mie cantanti preferite.

Ora, come ho detto nel mio spettacolo a Broadway, la maggior parte delle persone ha sentimenti ambivalenti nei confronti della propria città natale. C’è amore e odio, orgoglio e vergogna. Quindi, durante questo spettacolo, ascolteremo una varietà di artisti eccezionali con la loro canzone e da dove provengono.

Ora, nessuno spettacolo sulle tue radici sarebbe completo senza questa del mio amico, John Mellencamp.

“Small Town” John Mellencamp

Era “Small Town” di John Mellencamp, a seguire “(Hell’s) My Wife’s Home Town”, dell’unico uomo con le palle per poterla cantare, Bob Dylan.

“My Wife’s Home Town” Bob Dylan

“Dirty Old Town” The Pogues

era, ovviamente, The Pogues, con l’immortale Shane MacGowan alla voce, che cantava il classico “Dirty Old Town”. A seguire “Devil Town”, di Daniel Johnston.

“Devil Town” Daniel Johnston

“Death to My Hometown” Bruce Springsteen

Era “Death to My Hometown”, del sottoscritto. E prima ancora “Devil Town” di Daniel Johnston. Daniel Johnston è stato un artista americano considerato una figura significativa nella scena musicale outsider, lo-fi e alternativa. Soffriva di disturbo bipolare e trascorreva del tempo in istituti psichiatrici. La sua musica aveva una purezza e un’innocenza inalterata che la rendevano davvero unica. Ed era anche un artista visivo il cui lavoro è stato mostrato nelle gallerie di tutto il mondo. Morì nel 2019 in quello che si sospettava fosse un attacco di cuore. Daniel Johnston, “Devil Town”.

Questo è Eric Church, con “Give Me Back My Hometown”.

“Give Me Back My Hometown” Eric Church

Era Eric Church con “Give Me Back My Hometown”, e questo a seguire è “Detroit Made”, di quella grande voce, Bob Seger.

“Detroit Made” Bob Seger

“Small Town Girl” John Cafferty & the Beaver Brown Band

Era la bella canzone estiva, “Small Town Girl”, del mio amico, John Cafferty. Sono fuori, ovviamente, Narragansett, R.I., credo. La carriera di John è iniziata negli anni ’70. Ha avuto un grande successo con la colonna sonora del film “Eddie and the Cruisers”. Quell’album ha ottenuto il triplo disco di platino. Quindi congratulazioni per questo, Johnny, e grazie per quella bellissima canzone.

Ecco Morgan Wallen, con “More Than My Hometown”

“More Than My Hometown” Morgan Wallen

“Home” Dierks Bentley

Beh, quella voce… era Dierks Bentley con la bellissima “Home”, scritta da Dierks Bentley e Dan Wilson.

Ho scritto questa canzone successiva dopo aver guidato dal J.J. Newberry in Main Street a Freehold e vedo un mio ritratto, bandana inclusa, dipinto su velluto nero con Bruce Lee alla mia sinistra e un pastore tedesco alla mia destra, nei loro dipinti individuali, sono dovuto entrare e comprarlo. Così ho fatto, sono tornato a casa, l’ho appeso nel mio corridoio, aspettando che la gente entrasse e facesse la battuta. E nessuno l’ha fatta. E così va. Ecco “Local Hero”.

“Local Hero” Bruce Springsteen

Era “Local Hero”. Dio mi perdoni, perché questa è la vita che ho scelto. E quella era la E Street Band, dal vivo a Leeds, con i nostri E Streeters di supporto davanti e al centro: la nostra grande sezione fiati e i nostri grandi cantanti.

Questo è Kane Brown.

“Hometown” Kane Brown

“My Little Town” Simon & Garfunkel

Era la bellissima “My Little Town”, di Paul Simon e Art Garfunkel.

Ecco il mio amico e vicino, Johnny Bon Jovi insieme a Jennifer Nettles dei Sugarland con “Who Says You Can’t Go Home”.

“Who Says You Can’t Go Home” Bon Jovi with Jennifer Nettles

“My Hometown” Bruce Springsteen

“My Hometown”, scritta a Los Angeles, California, nel 1983, durante alcune sessioni nel mio garage studio all’indomani di Nebraska, e prima di Born in the USA. Questo è successo poco dopo il mio viaggio verso ovest del 1982 con il mio compagno di strada Matt Delia. Ho passato buona parte di quell’inverno in un cottage di Hollywood, su verso Laurel Canyon, la precedente casa di Sidney Toler, star dei film di Charlie Chan. Ho scritto un bel po’ lassù, c’è molta musica ancora inedita, un giorno vedrà la luce del giorno, ne sono sicuro.

Comunque, questo è il nostro spettacolo. Voglio dire, Dio benedica te e la tua città natale. E fino a quando non ci incontreremo di nuovo, voglio congratularmi con la squadra olimpica di salto ostacoli degli Stati Uniti – composta da McLain Ward, Laura Kraut e la mia adorabile figlia, Jessica Springsteen – per la vittoria della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Un ringraziamento speciale al mio grande amico e uno dei re del salto ostacoli, Nick Skelton, per la sua guida e ispirazione. Possano tutti i tuoi giorni essere per sempre gloriosi.

“Glory Days” Bruce Springsteen