Al “Celebrating America”, l’evento trasmesso in televisione e in streaming la notte per l’Inauguration Day di Joe Biden e Kamala Harris, Bruce Springsteen di Freehold, Jon Bon Jovi di Sayreville e Ant Clemons of Willingboro hanno cantato inni di speranza dedicati al nuovo Presidente e al popolo americano. Bruce si è esibito solo in acustico verso le 8.30 p.m. ore locali (le nostre ore 2.30 a.m.) sui gradini del Lincoln Memorial, senza pubblico, in una cornice tanto surreale e spettrale quanto suggestiva e monumentale, che forse ha reso ancora più solenne e diretto il suo messaggio di speranza. Leggi tutto “Springsteen apre il concerto di inaugurazione di Joe Biden”
Greatest Hits è il ventiseiesimo album di Bruce Springsteen e la sua quinta raccolta ufficiale di successi. È stato rilasciato in edizione limitata negli Stati Uniti, in Canada e in Australia il 13 gennaio 2009. Il successivo 1º giugno, in concomitanza con il Working on a Dream Tour, è uscito anche in Europa con una diversa tracklist. 
“Io e Clarence siamo fatti l’uno per l’altro. Respiriamo la stessa musica. Clarence è il suo sax. Certe volte non sai dire dove finisca lui e dove inizi il suo sax”. [B. Springsteen]
Bruce Springsteen e Mickey Rourke si erano conosciuti allo Stone Pony negli anni 80. Accomunati dalla passione per la motocicletta, si erano frequentati assiduamente soprattutto nel periodo 1989 -1990, quando Springsteen viveva a Los Angeles. Rourke era proprietario di un club chiamato Rubber Club dove Springsteen aveva anche fatto due apparizioni live, il 10 Marzo 1989, unendosi a The Mighty Hornets per CC Rider e il 25 Aprile 1989, con una sconosciuta band locale su Stand By Me. Secondo il regista Darren Aronofsky, Springsteen è sempre stato un gran fan di Rourke. Aveva visto tutti i suoi film e, durante il periodo di assenza dell’attore dai circuiti hollywoodiani, aveva sempre sperato che tornasse sul set.