Dopo i memorabili concerti del 1985 del 2003 e del 2008, Bruce ha superato tutte le aspettative proponendo uno show stratosferico. E’ Milano la casa del Boss, è Milano il tempio della E Street Band. Dopo 33 canzoni, tre ore e 40 minuti di rock, blues, pop e gospel, ci ha stupito il modo in cui quest’uomo di quasi 63 anni può ancora offrire fede, speranza e sogni a tutti i suoi fans.
Lo spettacolo è stato tra i più lunghi della carriera, con alcuni momenti di follia tipica di Bruce, su “Spirit”, raccoglie il bambolotto gonfiabile con la faccia di Bruce (Brucino), ideato da Gianluca del nostro gruppo PinkCadillacMusic, e con esso ha offerto un duetto dalla comicità esilarante.
La prima parte del set è andato avanti come a Lisbona, con un buon numero di canzoni potenti (l’opener “We Take Care of Our Own,” “Wrecking Ball,” “Badlands,” “Death to My Hometown”) miscelate con un po ‘ “breath-saving” ( “My City of Ruins”, “Jack of All Trades”), la folla esplode prima con la sorpresa, “Candy’s Room”, e poi
con la versione full-band di “Johnny 99”. Dopo alcune false partenze di “No Surrender” è stata eseguita una versione super di “The River”. Divertimento devastante ai bis, dopo un intervento speciale per San Siro dichiarando quanto i fans italiani hanno significato nel corso degli anni, e come Milano, in particolare, è un posto molto speciale (“numero uno”, ha detto Bruce) per lui e la E Street band dal loro primo storico concerto nel Giugno 1985, Bruce ha dedicato “Rocky Ground ” come una preghiera per il popolo italiano e poi è partito con una serie immensa di encores (dieci canzoni in tutto!) che ha letteralmente scosso le fondamenta dello stadio.
“Born in the U.S.A.” è stata cantata con i pugni verso il cielo da una folla di più di 60.000 persone, e senza interruzione ha proseguito con “Born to Run”, con tutte le luci dello stadio accese. “Cadillac Ranch” stile 85’ chiusa con il balletto insieme a Little Steven, Nils e Jake. “Hungry Heart” è stata particolarmente intensa con la partecipazione totale del pubblico. Jake è stata la star dei successivi “Bobby Jean” e “Dancing in the Dark”. “Tenth Avenue” è stata fantastica con l’omaggio a Clarence, i fans in delirio hanno offerto un lungo applauso alla memoria di Big Man, molti di noi ci siamo ritrovati in lacrime (il boss stesso è sembrato essere molto emozionato prima di riprendere la canzone). Questo momento emozionante è servito per ricaricare la band che proponeva una festosa “Glory Days” e la classica chiusura di Milano ovvero “Twist and Shout” con Bruce indemoniato che toglieva la giacca, la cravatta e strappava la camicia.
We Love The Boss!
Inizo show: 20:38
Fine show: 00:16
Set list & Videos:
Sergio Leone theme intro
1. We Take Care of Our Own
2. Wrecking Ball
3. Badlands
4. Death To My Hometown
5. My City of Ruins
6. Spirit in the Night
7. E Street Shuffle
8. Jack of all Trades
9. Candy’s Room
10. Darkness on the Edge of Town
11. Johnny 99
12. Out in the Street
13. No Surrender
14. Working on the Highway
15. Shackled and Drawn
16. Waiting on a Sunny Day
17. The Promised Land
18. The Promise (Solo Piano)
19. The River
20. The Rising
21. Radio Nowhere
22. We Are Alive
23. Land of Hope and Dreams
24. Rocky Ground
25. Born in the USA
26. Born To Run
27. Cadillac Ranch
28. Hungry Heart
29. Bobby Jean
30. Dancing in the Dark
31. Tenth Avenue Freeze Out
32. Glory Days
33. Twist and Shout
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