Bruce Springsteen e il Cinema, un film al giorno: WISE BLOOD / LA SAGGEZZA NEL SANGUE

Bruce Springsteen non si limita a fare musica. Bruce compone colonne sonore per i fotogrammi delle nostre complicate esistenze, per le immagini che scorrono nei nostri ricordi o che prefigurano i nostri sogni. Springsteen è la lezione che una grande musica trascende il suono stesso, tocca le corde più intime e si espande nella mente creando o rievocando visioni… visioni pronte a danzare “across the porch as the radio plays”.

Sezione 1: Il Cinema nelle canzoni di Springsteen

Questa sezione è dedicata ai film che, per esplicita dichiarazione di Springsteen, hanno alimentato il suo immaginario poetico, a partire dalle pellicole dei grandi maestri degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta – il noir, il western, i capolavori di Capra, Ford, Kazan – fino alle opere degli anni Settanta, da “L’Ultimo Spettacolo” di Bogdanovich, a “Badlands” e ai capolavori di Martin Scorsese.

22. WISE BLOOD / LA SAGGEZZA NEL SANGUE – USA (1979) – Director: John Huston

Like a Vision. Bruce Springteen e il Cinema (Italiano) Copertina flessibile – 1 set 2015
di Paola Jappelli (Autore), Giovanni Scognamiglio (Autore)
– Graus Editore

Alla fine degli anni ’40, tornato al paese natio della Georgia, il reduce di guerra Hazel Motes comincia a predicare un proprio vangelo, quello di una chiesa della verità senza Cristo né redenzione. Ma c’è un suo “doppio”, un falso predicatore che lo contraffà. Tratto dal romanzo (1952) di Flannery O’Connor, il film comincia con i toni ilari anche se inquietanti di una commedia di costume e assume poco alla volta quelli  drammatici e surreali.  Springsteen aveva approcciato la letteratura della O’Connor proprio dopo la visione di questo film. Molte storie narrate nelle sue canzoni richiamano quelle della scrittrice della Georgia. Ricorda Bruce: “A casa, poco prima di registrare Nebraska, stavo leggendo Flannery O’ Connor. Le sue storie mi facevano riflettere sulla impenetrabilità di Dio e contenevano una spiritualità oscura che era in sintonia con iI mio modo di sentire a quel tempo. I film hanno continuato a rappresentare una fonte di ispirazione. Recentemente ho visto True Confessions e Badlands di Terence Malick. In quelle immagini c’era grande quiete in superficie, mentre sotto serpeggiava un mondo di ambiguità morale e violenza.” Le canzoni The River e A Good Man Is Hard To Find prendono il titolo da due racconti della O’Connor.

Commenta questo articolo