Bruce Springsteen e il Cinema, un film al giorno: THIS GUN FOR HIRE

Bruce Springsteen non si limita a fare musica. Bruce compone colonne sonore per i fotogrammi delle nostre complicate esistenze, le immagini che scorrono nei nostri ricordi o che prefigurano i nostri sogni. Springsteen è la lezione che una grande musica trascende il suono stesso, tocca le corde più intime e si espande nella mente creando o rievocando visioni… visioni pronte a danzare “across the porch as the radio plays”.

Sezione 1: Il Cinema nelle canzoni di Springsteen

Questa sezione è dedicata ai film che, per esplicita dichiarazione di Springsteen, hanno alimentato il suo immaginario poetico, a partire dalle pellicole dei grandi maestri degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta – il noir, il western, i capolavori di Capra, Ford, Kazan – fino alle opere degli anni Settanta, da “L’Ultimo Spettacolo” di Bogdanovich, a “Badlands” e ai capolavori di Martin Scorsese.

3. THIS GUN FOR HIRE / IL FUORILEGGE – USA 1942 – Director: Frank Tuttle

Like a Vision. Bruce Springteen e il Cinema (Italiano) Copertina flessibile – 1 set 2015
di Paola Jappelli (Autore), Giovanni Scognamiglio (Autore)
– Graus Editore

Il protagonista, Raven, uccide su commissione un uomo e la sua segretaria per impadronirsi di carte compromettenti, che consegna a Will Gates, manager di un’industria chimica. Viene tuttavia ripagato con denaro rubato e, appena tenta di spenderlo, si scopre ricercato dalla polizia. La trama si articola tra disegni di vendetta, indagini, doppi giochi, fughe e scontri a fuoco secondo una sceneggiatura, cui collabora lo scrittore W. R. Burnett, basata sul romanzo A Gun for Sale di Graham Greene. Dal noir, Springsteen attinge sia per intere narrazioni dai toni cupi, come quelli di Nebraska, sia per profilare personaggi che si ribellavano a percorsi predestinati. Dichiarerà Springsteen «In quei film mi sentivo attratto dal sentimento di uomini e donne che combattevano per sfuggire al mondo che li imprigionava». Il titolo verrà ripreso da Springsteen nel verso di Dancing In The Dark, una delle più celebri canzoni di Born In The USA, l’album che lo consacrò star planetaria nel 1984.

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