9 Maggio 1984, esce “Dancing In The Dark” il più grande successo commerciale di Bruce Springsteen

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“Dancing in the Dark”, ultima canzone scritta da Bruce Springsteen per l’album “Born in the U.S.A”, fu la prima ad essere pubblicata come singolo il 9 maggio del 1984 (dallo stesso album vennero estratti addirittura altri 6 singoli). Sul lato B “Pink Cadillac”, uno dei tanti pezzi di Springsteen, probabilmente il più diretto, in cui si celebra il culto di un’automobile.


“Dancing in the Dark”, rimane a tutt’oggi il più grande successo commerciale del cantautore statunitense; raggiunse il 2º posto della Billboard Hit 100 ed il 4° della UK Chart.
Per l’album “Born in the U.S.A.” Springsteen aveva scritto più di 70 pezzi, ma il suo manager, Jon Landau, riteneva che nemmeno una avesse il giusto potenziale per diventare un singolo di successo.
Ferito nell’orgoglio e spinto dal senso di frustrazione per il fatto di non riuscire a scrivere pezzi che incontrassero il gradimento di un pubblico più vasto di quello dei suoi fan, Bruce scrisse in una notte “Dancing in the dark”, che oltre a vendere più di un milione di copie gli fece vincere anche il suo primo Grammy, nella categoria “Best Male Vocal”.
La canzone ha un ritmo allegro incalzante che distrae da un testo venato da un cupo pessimismo e da un profondo senso di stanchezza (“I ain’t nothing but tired/Sono soltanto stanco”) ed impotenza (“I’m moving round the place, I check myself out in the mirror I wanna change my clothes my hair my face/ vago per casa, mi guardo allo specchio, vorrei cambiare i miei vestiti, i capelli, il viso”) , allusione alla crisi creativa (“I’m sick of sitting ’round here trying to write This book/sono stufo di restare qui a cercare di scrivere questo libro”) che vive l’artista nel momento in cui non riesce a trovare l’ipirazione e “brancola nel buio”.
Il concept originale del video di Daniel Pearl (che aveva già lavorato con i Police per “Every breath you take”) prevedeva, con scrupolosa aderenza al testo, di riprendere Springsteen mentre ballava nel buio avvolto da un fascio di luce; alla fine si optò per una soluzione più prestigiosa, affidando la regia a Brian De Palma, il quale, noncurante del reale significato della canzone, girò uno scialbo video, che avrebbe dovuto teoricamente catturare l’energia di un concerto live del “Boss”.
Furono ingaggiate 200 comparse, tra le quali spicca la prima apparizione “ufficiale” di una giovanissima Courteney Cox (futura star di “Friends”), la ragazza che viene invitata da Springsteen a salire sul palco durante l’esibizione.

 

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