Quell’ 8 giugno 2000 in cui la chitarra di Springsteen fece tremare la polizia

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Quegli ultimi 10 concerti al Madison Square Garden di New York, nel giugno del 2000, dovevano essere la chiusura trionfale di un magnifico tour, quello che aveva visto la “reunion” di Bruce con la E Street Band. Ma l’8 giugno, quattro giorni prima del primo show di New York, il presidente del Police Department Patrolmen’s Benevolent Association (Associazione in Favore dei Poliziotti) della città New York City chiese di boicottare la serie di spettacoli di Springsteen, “macchiatosi” della canzone, “American Skin (41 Shots)”. La canzone, che aveva avuto la sua prima mondiale ad Atlanta il 4 giugno, era stata scritta in risposta all’uccisione avvenuta il 9 febbraio 1999 del giovane Amadou Diallo da quattro agenti di polizia di New York. Diallo, un immigrato della Guinea fermato davanti alla porta di casa nel Bronx perché, i poliziotti dissero, assomigliava a uno stupratore seriale. Al semplice gesto del ragazzo di infilare la mano nella tasca della giacca per afferrare il portafogli, i poliziotti, pensando che fosse un’arma, risposero sparando 41 colpi di pistola mortali. americanskin_newyorkpostUn anno dopo, i quattro uomini vennero assolti dall’accusa di omicidio di secondo grado e comportamento irresponsabile. Il presidente della PBA, Patrick J. Lynch, l’ 8 giugno 2000 scrisse una lettera ai membri dell’associazione che recitava: “Bruce Springsteen ha eseguito per la prima volta in concerto una canzone intitolata “American Skin”, – il titolo sembra suggerire lo sfondo razziale dell’uccisione di Amadou Diallo – in cui si continua a ripetere la frase “quarantuno colpi”. Ritengo che attraverso questo segno di indignazione, il cantante in realtà miri ad ingrassare il suo portafogli riaprendo la ferita di questo caso tragico in un momento in cui la polizia e i membri della comunità si sono riconciliati […]. Ho energicamente sollecitato ogni membro del PBA a non impegnarsi come componente del servizio di Security o in ogni altro tipo di lavoro  funzionale a un concerto rock per boicottare l’esibizione di Springsteen. Egli ha in programma di apparire al Madison Square Garden per dieci date consecutive a partire dal 12 giugno, e il PBA vi esorta fortemente non solo a non lavorare in questo e in nessun altro concerto di Springsteen, ma anche a non recarvi mai ad assisterne uno.  Sostenete tutti insieme questa importante questione.  Fraternamente, Patrick J. Lynch, Presidente”.  linchLa posizione di Lynch, fu sostenuta anche dal Sindaco di New York Rudy Giuliani e dal commissario di polizia Howard Safir. La canzone “American Skin” non fa nomi ma non ce ne fu  neanche bisogno: quando Springsteen canta del ragazzo incensurato morto soltanto per “avere vissuto dentro la propria pelle americana”, massacrato da uno sciame di quarantuno proiettili, tutti a New York sapevano di cosa stesse parlando. Da un lato i fischi, dall’altro forte emozione e rabbia accompagnarono tutte le esecuzioni di “American Skin (41 Shots)” che  Springsteen, incurante della polemica, ripropose coraggiosamente a tutti i 10 concerti programmati al Madison Square Garden (una delle esibizioni è stata pubblicata nell’album “Live in New York City” nel 2001). Un’altra esecuzione memorabile di “American Skin (41 Shots)” avvenne il 23 marzo 2012, a Tampa, un mese dopo l’uccisione di Trayvon Martin da parte di George Zimmerman nella vicina Sanford, in Florida. A seguito di assoluzione di Zimmerman nel luglio 2013, Springsteen rieseguì il brano dedicandolo a Martin in uno show a Limerick, in Irlanda.

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