L’addio di Springsteen a Carl Virgil “Tinker” West, il primo a credere in lui

Carl Virgil “Tinker” West è morto la notte scorsa all’età di 89 anni. Chi conosce la storia di Bruce non può ignorare il ruolo straordinario, umano e professionale, della sua figura nella carriera del giovane Boss ed essergli profondamente riconoscente.

L’incontro provvidenziale avvenne nel marzo 1969, quando dopo un set all’Upstage, Bruce fu avvicinato da un certo Carl “Tinker” West, musicista dilettante, che aveva da poco avviato un’attività di promozione di spettacoli chiamata Blah Productions. Colpito dal talento di Bruce, affermava di avere i contatti giusti in ambito musicale per garantirgli il definitivo decollo. Tinker, designer di tavole da surf, aveva una fabbrica per la Challenger West Surfboards con sede a San Diego e un’altra per la Challenger East sulla costa del Jersey dal 1966. Qui c’era una sala vuota a disposizione per giovani musicisti, nella quale Bruce e compagni avrebbero potuto fare le prove. Fu l’inizio di un legame importante, tra Tinker che non vedeva l’ora di diventare manager di una band, e Bruce che troverà in quel bizzarro ma illuminato personaggio una nuova figura paterna, che amava la musica, sapeva riconoscere il talento ed era pronto a incoraggiare il suo unico progetto di vita. Tinker e la band divennero la sua nuova famiglia, specialmente dopo che i genitori nella primavera del 1969 si erano trasferiti in California con la piccola Pam, lasciando Bruce con sua sorella giovane e incinta, e non poche difficoltà economiche. Così i Child cominciarono a provare nella fabbrica di tavole da surf di Tinker. Dopo aver lasciato Freehold, Bruce e Vini si erano trasferiti dapprima a Bradley Beach, poi direttamente a casa di Tinker: spazi angusti, scarsa privacy ma nessun affitto da pagare. Bruce all’epoca scriveva una canzone al giorno e tutta la band non faceva altro che provare, passando gran parte della giornata tra chitarre e tavole da surf. Tinker credeva così tanto in Bruce da accompagnarlo come promoter e manager durante tutta la sua prima fase di carriera – dai Child agli Steel Mill, da The Friendly Enemies ai Dr. Zoom & The Sonic Boom e a The Bruce Springsteen Band – dal marzo 1969 fino a febbraio 1972, quando Bruce firmò con Mike Appel. West suonava le congas, tra l’altro come membro di The Friendly Enemies e con The Bruce Springsteen Band. Guidava la band in trasferta, curava il suono durante gli spettacoli e la sua fabbrica di tavole da surf rimase sempre a disposizione come sala prove delle band. Il tutto con la passione disinteressata di un vero amante della musica. Tinker e Springsteen hanno attraversato il paese più volte insieme, la prima delle quali a bordo di un camioncino Chevrolet degli anni ’40. Bruce ricorda nella sua autobiografia questa memorabile esperienza durante la quale scoprì la bellezza dei paesaggi americani e Mr. Born To Run fu costretto finalmente a imparare a guidare per dare il cambio al suo compagno di viaggio. [Cfr. P. Jappelli, G. Scognamiglio, La grande storia di Bruce Springsteen,  Hoepli, Milano 2024]

Tinker West è stato inserito nella New Jersey Surfing Hall of Fame nel 2015 per i suoi contributi allo sport del surf. È stato anche un ingegnere presso la NASA in California e ha applicato le sue conoscenze aerodinamiche alle sue tavole da surf.

Ecco come lo ricorda Bruce in una lettera postata poche ore fa sui suoi social e sul suo sito:

“Carl Virgil “Tinker” West, che è morto questa settimana all’età di 89 anni, è stato semplicemente una delle persone più importanti della mia giovane vita. Nel 1970, quando non avevo nulla, nessun posto dove vivere, ero al verde e senza un posto dove andare, ha riconosciuto il mio talento e mi ha accolto. Abbiamo vissuto insieme in una piccola stanza della sua fabbrica di tavole da surf Challenger Eastern a Wanamassa, nel New Jersey. Il suo materasso era su un lato della stanza e il mio era a sei piedi di distanza sull’altro. Era un misantropo nato. Non era un uomo facile da conoscere, vivere con lui o stargli vicino. Era della California e un individualista della vecchia scuola che non chiedeva e non dava quartiere. Se non eri utile, non voleva averti vicino. Se visitavi il negozio di surf per più di dieci minuti, ti avrebbe messo una scopa in mano e ti avrebbe detto di iniziare a spazzare, e faceva sul serio. Ho guidato attraverso il paese molte volte con Tinker, la prima volta a vent’anni nel suo camioncino Chevrolet degli anni ’40 con tutta l’attrezzatura della band sotto un telone sul retro, cercando fama e fortuna verso ovest. Il camioncino era vecchio e enorme con una trasmissione pesante e rumorosa e insisteva che guidassimo senza fermarci per 72 ore fino a Big Sur solo per un concerto. Insisteva anche che io, senza abilità o patente, guidassi per dargli il cambio. Ecco come Tinker insegnava qualcosa. Te lo faceva semplicemente fare. Siamo passati a un vecchio furgone Nomad negli anni successivi e ogni Natale ci trovavamo a guidare verso ovest sulla I-10 attraverso il deserto secco e le bufere di neve delle montagne occidentali. Andavo a trovare i miei genitori una volta all’anno a San Mateo e Tinker sarebbe andato a San Francisco per vedere chi, non riesco a immaginare. Il mio vecchio amico aveva genitori? Non credo. Credo sia nato quasi adulto dalle montagne, valli e onde di una California primitiva e inconoscibile. Dopo il mio successo, Tinker non mi ha chiesto nulla. Era sempre solo, lavorava, disconnesso e indipendente. Ero sempre soddisfatto quando ricevevo il suo più grande complimento. “Springsteen, non perdi tempo”. No, non lo facevo e nemmeno Carl Virgil West. L’ultima volta che l’ho visto era in ospedale, vicino alla fine, morente di cancro alla gola. Ha sorriso quando mi ha visto e ho baciato uno dei miei padri ribelli per salutarlo. Siamo stati insieme per un po’, mi ha tirato vicino e con la voce rauca e quasi spenta ha sussurrato: “Abbiamo avuto delle belle avventure, vero?”. Ho risposto: “Certo che sì”. Quando stavo per andarmene, ho visto qualcosa che non pensavo di vedere in questa vita o nella prossima. Ha pianto. L’ho amato.”

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