In vista del suo nuovo album “Letter to You”, in uscita domani 23 ottobre insieme al film omonimo, Bruce Springsteen ospita una serie radiofonica di cinque episodi per Apple Music intitolata Letter to You Radio. Nel secondo episodio si sono uniti a lui Eddie Vedder e Dave Grohl e insieme hanno discusso dei momenti chiave delle loro rispettive carriere, di come hanno vissuto quei primi momenti e del legame nelle loro band.
Springsteen ha parlato prima con il frontman dei Pearl Jam. Ha chiesto della scena grunge di Seattle, perché “noi non siamo usciti da una scena con molti coetanei. Siamo stati gli unici da Asbury Park.” A Springsteen, il suo stesso successo sembrava del tutto inaspettato, mentre quello dei Pearl Jam è stato secondo lui in qualche modo prevedibile: “Avevi una band grande e potente, fatta apposta per estendersi a un pubblico ampio. Voglio dire, era proprio nella natura della tua musica. Non so se ti senti così o no, ma è così che sembrava dal mio punto di vista esterno”. Vedder ha risposto: “Non ne eravamo così sicuri. Effettivamente, c’è stata molta attenzione fin dal primo disco e non avevamo ancora realizzato il secondo. Volevo solo fare il disco successivo e fare in modo che fosse migliore del primo. Ho pensato: ‘Se vi piace questo, penso che possiamo ancora migliorarci’. Si. Volevo solo fare più dischi”. Vedder ha poi posto così tante domande a Bruce che sembravano invertite le parti di ospite e intervistatore. Gli ha chiesto ad esempio della sua insolita esperienza per “Nebraska”, l’album nato come semplice demo di inediti da incidere successivamente con la mitica E-Street Band, ma poi uscito esattamente come era stato registrato. Bruce ha raccontato una storia meno nota su quelle famose demo: il registratore a nastro che aveva utilizzato a casa per catturare le demo aveva effettivamente alterato il suono. I beat box non sono molto precisi, e sono veloci o lenti”, ha detto. “Il mio in particolare andava veloce, il che significa che quando riascoltavo il nastro, veniva fuori rallentato. E questo ha inciso molto sul suono di “Nebraska”. Nella sua interezza “Nebraska” è rallentato rispetto al suo vero tono di registrazione e questo conferiva una certa oscurità al disco. Andai in studio e provai a ri-registrarlo, a remixarlo. E ogni volta che lo facevo, peggioravo le cose. Il disco finiva col perdere quell’oscurità e quel senso di mistero. Quindi “Nebraska” è nato in modo totalmente casuale, un felice incidente che ha portato alla realizzazione del disco in poche settimane, con la semplice attrezzatura che avevamo, e l’intero disco ci è costato, incluso il prezzo del nastro, circa mille dollari”.
Poi Bruce ha conversato con l’altro ospite, Dave Grohl. Il fondatore e frontman dei Foo Fighters ha raccontato di come un ragazzo “magro e nerd” come lui sia riuscito a diventare una rock star. È successo al Cubby Bear di Chicago, oggi rinomato locale ma negli anni ’80 un semplice “buco nel muro”, dove si poteva vedere un po’ di punk stravagante. Grohl ha raccontato: “Avevo visto questo gruppo punk rock di Chicago, e poi i Ramones, e le persone pensavano ‘Oh mio Dio, solo tre accordi e appena due minuti e mezzo di canzone’. Non sono gli ELO. Non sono i Genesis”. All’improvviso, il rock and roll sembrava accessibile. Poi ha raccontato delle prime esperienze, nei primi locali: “Forse è il bar all’angolo… Poi hai un concerto a Baltimora, quindi c’è da guidare. E si va tutti ammucchiati in un vecchio furgone di merda, ognuno con il proprio sacco a pelo, e si dorme sul pavimento, si mangiano corn dogs e si cerca solo di fare abbastanza soldi per la benzina per arrivare alla città successiva”. Ha proseguito: “Tutti noi l’abbiamo vissuto. Penso che sia uno dei motivi per cui i musicisti sopravvivono. Quindi, fai affidamento su quelle prime esperienze. Ora voi siete entrati e avete registrato un disco dal vivo in cinque giorni. Si fa affidamento su quelle prime esperienze per resistere”.
L’intera intervista è disponibile su Apple Music .
Nei prossimi episodi di Letter To You Radio, Springsteen intervisterà Brandon Flowers di The Killers (21 ottobre), Jon Stewart (22 ottobre) e Steven Van Zandt (23 ottobre).