L’eredità artistica di Springsteen alla Sony

Come riporta Billboard negli Stati Uniti, citando a sua volta varie fonti, il catalogo di Bruce è stato venduto alla Sony per 500 milioni di dollari. Più precisamente si tratta dei diritti di publishing delle sue canzoni e dei master dei suoi album acquisiti rispettivamente dalla Sony Music Publishing e dalla Sony Music, per quella che è una cifra davvero record per un singolo artista. Lo La notizia non è per ora stata confermata dalla multinazionale, né dai rappresentanti di Bruce. Da quando Bruce all’inizio della sua carriera, ha firmato con la Columbia Records (divenuta parte della Sony), tutti i suoi album sono stati pubblicati dall’etichetta, che gli ha riconosciuto la proprietà dei master di dischi, che complessivamente hanno venduto oltre 65 milioni di copie solo negli Stati Uniti. Questa cessione, che ci lascia un po’ malinconici, si inserisce tuttavia in un comprensibile trend di vendite del proprio catalogo da parte di molti artisti – da Bob Dylan a Neil Young, da Paul Simon a David Crosby – che hanno scelto questa strada considerati i tempi di pandemia e l’età, lasciando a società specializzate i futuri proventi dell’utilizzo delle loro opere. Per esempio, Warner Music ha comprato i diritti in tutto il mondo del catalogo di Bowie a settembre, e Dylan ha venduto da poco il suo catalogo con più di 600 canzoni a Universal Music Group per 300 milioni di dollari. Neil Young a tal proposito ha dichiarato: «il tempo passa e voglio mettere al sicuro la mia famiglia e la mia arte. Un buon padre di famiglia deve prevedere come prendersi cura dei figli». Sulla stessa linea è Crosby che «data l’impossibilità di lavorare [considera] questo tipo di accordo una benedizione». Speriamo tuttavia che anche Bruce, come Neil Young, abbia posto come condizione l’impossibilità di usare le canzoni nella pubblicità…

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