Le origini napoletane di Bruce Springsteen (parte I)

Tutti conoscono Bruce Springsteen, leggenda della musica rock mondiale, autore di album di platino, membro della Rock and Roll Hall of Fame e vincitore di un numero sterminato di riconoscimenti, tra cui venti Grammy, un Oscar, un Tony Award, Polar Music Prize e Golden Globe; e insignito del Kennedy Center Honors e della Medaglia presidenziale della libertà, massima onorificenza civile statunitense. Ma forse pochi sanno che il Boss, questa star planetaria e probabilmente il più grande performer di tutti i tempi, ha origini napoletane e, più precisamente, di Vico Equense.

Quella che un tempo era solo una deduzione tratta dal cognome materno, grazie all’infaticabile lavoro sul campo condotto dal Pink Cadillac Bruce Springsteen Fan Club e alle approfondite ricerche del professor Mario Verde, studioso di storia locale, da qualche anno è diventata assoluta certezza, approfondita con documenti di archivio e ricostruzioni genealogiche, e sancita dalla cittadinanza onoraria.

Le origini napoletane sono ascrivibili al ramo materno della famiglia Springsteen.

Sappiamo che il nonno paterno di Bruce era 50% olandese (lignaggio di Springsteen) e 50% irlandese (lignaggio di O’Hagen), la sua nonna paterna era 100% irlandese (lignaggio di Mc Nicholl) ma entrambi i nonni materni (lignaggio di Zerilli) erano italiani. Quindi, sebbene “Springsteen” sia un cognome olandese, la discendenza di Bruce è per il 12,5% olandese, 37% irlandese e 50% italiana.

Infatti il suo nonno materno, Antonio, era nato a Vico Equense (Napoli) e apparteneva a una famiglia che viveva lì da circa 40 anni. Zerilli è un tipico cognome siciliano, diffuso specialmente a Trapani e a Palermo. Potrebbe derivare dal termine greco” xeros”, che significa “asciutto – arido”, in riferimento forse alle caratteristiche del luogo di origine. Andrea Zerilli, trisavolo di Bruce, era nato a Palermo e nel 1852 nella Parrocchia dei Santi Ciro e Giovanni sposò Rosa Veniero, nipote di Luigi Serio (1744), poeta e patriota. Nella sua gioventù, Serio aveva ottenuto la fama di eccellente improvvisatore lirico, che gli procurò incarichi di poeta di corte, revisore di opere teatrali e la cattedra di Eloquenza presso la nostra Università nel 1771. Durante la Repubblica di 1799, Luigi Serio fu uno dei più ferventi patrioti, esperienza da lui stesso documentata nel suo “Ragionamento al Popolo.” Il 13 giugno, quando le truppe del Cardinale Ruffo entrarono in Napoli, Serio si precipitò a combatterle sul ponte della Maddalena e, secondo Coletta, morì sulle rive del fiume di Sebeto. Andrea Zerilli nel 1858 conduceva un Caffè o una trattoria in Piazza Fontana (Largo Fontana) in Vico Equense. Nel 1883, era tesoriere presso l’Istituto femminile di SS. Trinità e Paradiso, ufficio che sarà ereditato poi da suo figlio Raffaele. Sappiamo anche che Andrea era un appaltatore del Dazio in Vico Equense e in Massalubrense. In Vico era inoltre direttore dell’Ufficio postale. Quando la sua famiglia si ingrandì (cinque bambini, quattro nuore più di venti nipoti) Andrea comprò un suolo dove costruì un edificio in cui vivere tutti insieme e spostare il suo “Gran Caffè Zerilli.” Nel 1897 tutti gli appartamenti furono venduti eccetto il negozio. Andrea morì in Vico Equense il 27 agosto 1901 (all’età di 74 anni) e sua moglie il primo dicembre 1912 (all’età di 81 anni).

Il suo terzogenito, Raffaele, sposò Raffaella Aiello dalla quale ebbe un figlio nel 1887 e cinque figlie tra 1885 e 1896. Il maschio fu chiamato Antonio (che sarà il nonno di Bruce) e morirà in America nel 1977. Infatti la famiglia di Raffaele emigrò in America e sbarcò a Ellis Island (NY) il 3 Ottobre del 1900. Altri parenti del secondogenito di Andrea, Francesco, andarono in America nello stesso periodo tranne due figlie che lasceranno l’Italia negli anni ‘20.

Sappiamo che Antonio era un avvocato, si sposò ed ebbe tre figlie: Dora, Ida e, la più giovane, Adele Ann che sposò Douglas Frederick Springsteen, morto nel 1998. Dal loro matrimonio nacquero tre bambini: Bruce (23 settembre 1949), Virginia (”Ginny” 1950) e Pamela (1962).

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