10/11 Dicembre Workshop con FRANCESCO CITO: “L’IDEA PRIMA DELLA FOTO” – Come realizzare un reportage da pubblicare

 

«È oggi il miglior fotogiornalista italiano. Ha l’istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di far passare attraverso le immagini, con forza di sintesi e rigore visivo, l’essenziale delle cose» [Ferdinando Scianna]

Francesco Cito è uno dei pochi fotografi a livello internazionale ad aver vinto due volte il World Press Photo, il più importante riconoscimento di fotogiornalismo a livello mondiale.

In questo workshop, Francesco Cito ti guiderà a scoprire i meccanismi e i segreti che muovono il racconto fotografico e, in particolare, a considerare nel modo più corretto la funzione del reportage e della street photography, e come si possa  davvero costruire e raccontare le storie del nostro tempo da un punto di vista tecnico, culturale ed etico.

L’idea viene prima della foto, ecco il principale insegnamento.

La tecnologia digitale ci permette di realizzare foto perfette perché la fotocamera non sbaglia quasi mai e, tuttavia, quelle foto hanno purtroppo una peculiarità non indifferente. A esse manca l’anima. La foto non è più “pensata”, poiché in essa non c’è “l’idea” che l’ha condotta a realizzarla. A differenza di quel che si crede, una buona foto non nasce per casualità, né tantomeno grazie a una fotocamera di ultima generazione. Essa nasce nella testa, anche quando è del tutto casuale e improvvisa, come accade durante un reportage, dove non sempre si è consapevoli di cosa può apparire dietro l’angolo. Un reportage, come una qualsiasi storia fotografica da raccontare, va quindi preparato sul piano mentale, mettendoci nella condizione giusta di vedere ciò che ci apparirà ancor prima che gli occhi ne registreranno la visione. Qualcuno potrebbe definirlo istinto, ma senza l’idea non avrebbe sviluppo.

@Francesco Cito

ARTICOLAZIONE DEL CORSO

Il workshop consiste in lezioni frontali tenute da Francesco Cito il quale approfondirà, in un dibattito aperto con i partecipanti, le principali questioni che si devono affrontare nella costruzione concettuale e pratica di un reportage, in sessioni fotografiche in esterno, e quindi in un momento di verifica e di confronto delle immagini effettuate.

DATA:             Sabato 3 e Domenica 4 dicembre 2022

LUOGO:          Napoli, PIT Art Gallery, Via Roberto Murolo 34, Fuorigrotta

ORARI:            Sabato e Domenica dalle ore 10:00 alle ore 18:30.

COSTO:           200,00 €

A fine corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

@Francesco Cito

ISCRIZIONI  Il corso è a numero chiuso  e si attiverà con un minimo di 10 partecipanti. Pertanto è assolutamente necessario confermare la propria partecipazione via email a pitartgallery@libero.it oppure telefonicamente ai numeri:

✆ PIT Gallery 328.3213952

WhatsApp:  328.3213952 oppure 393. 1801 3952

Per formalizzare l’iscrizione è necessario compilare e consegnare (o inviare a pitartgallery@libero.it) il modulo di iscrizione e versare la quota di iscrizione.

E’ possibile scaricare il modulo di iscrizione al workshop cliccando QUI

Il pagamento può essere effettuato tramite contanti (in sede), PayPal (signup@pinkcadillacmusic.it) o Bonifico Bancario (IBAN: IT04L0760103400001040378208 – intestato a: PINK CADILLAC MUSIC ASSOCIAZIONE CULTURALE  –  causale:  Contributo associativo corso di fotografia) 

FRANCESCO CITO è nato a Napoli nel 1949.

Interrotti gli studi si trasferisce a Londra nel 1972 per dedicarsi alla fotografia dove per sopravvivere si adatta ai più svariati mestieri, dal lavapiatti in un ristorante in King’s Road al facchino dei Magazzini Harrod’s. L’inizio in campo fotografico risale al 1975, con l’assunzione da parte di un settimanale di musica pop-rock (Radio Guide mag.) per il quale gira l’Inghilterra, fotografando concerti e protagonisti della musica pop. Divenuto fotografo free-lance inizia a collaborare con “The Sunday Times” mag., che gli dedica la copertina per il reportage “La Mattanza”. Successivamente collabora anche con L’”Observer” mag.

Nel 1980 è uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamente l’Afghanistan occupato dall’Armata Rossa e, al seguito di vari gruppi di guerriglieri che combattevano i sovietici, percorre 1200 km a piedi. Sue le foto dei primi soldati russi caduti in imboscate.

Nel 1982-83 realizza a Napoli un reportage sulla camorra, pubblicato dalle maggiori testate giornalistiche, nazionali ed estere. Sempre a Napoli nel 1978 on assignment per “The Sunday Times” mag. realizza un reportage sul contrabbando di sigarette dall’interno del clan.

Nel 1983 è inviato sul fronte libanese da “Epoca” e segue il conflitto in atto fra le fazioni palestinesi; i pro-siriani del leader Abu Mussa, e Yasser Arafat e i suoi sostenitori. È l’unico foto-giornalista a documentare la caduta del campo profughi di Beddawi, ultima roccaforte di Arafat in Libano. Seguirà le varie fasi della guerra civile libanese fino al 1989.

Nel 1984 si dedica alle condizioni del popolo palestinese all’interno dei territori occupati della West Bank (Cisgiordania) e della Striscia di Gaza. Seguirà tutte le fasi della prima “Intifada” 1987 – 1993 e la seconda 2000-05. Resta ferito tre volte durante gli scontri. Nel 1994 realizza per il tedesco “Stern” mag. un reportage sui coloni israeliani oltranzisti. Nell’aprile 2002 è tra i pochi ad entrare nel campo profughi di Jenin, sotto coprifuoco durante l’assedio israeliano alle città palestinesi.

@Francesco Cito

Nel 1989 è inviato in Afghanistan dal “Venerdì di Repubblica” e ancora clandestinamente a seguito dei “Mujahiddin” per raccontare la ritirata sovietica. Tornerà in quelle aree di nuovo nel 1998 inviato dal settimanale “Panorama”, con l’intento di incontrare Osama Bin Laden. Intento non andato a buon fine a causa l’inizio dei bombardamenti americani.

Nel 1990, è in Arabia Saudita nella prima “Gulf War” con il primo contingente di Marines americani dopo l’invasione irachena del Kuwait. Seguirà tutta l’operazione “Desert Storm” e la liberazione del Kuwait 27-28 febbraio 1991. Nei viaggi in Africa, Medio Oriente, Asia in più occasioni ha focalizzato il suo interesse a raccontare i vari aspetti dell’Islam dal Pakistan al Marocco.

Negli anni 90 segue le varie fasi dei conflitti balcanici. Nel 2000 realizza un reportage sul ”Codice Kanun“, l’antica legge della vendetta di origini medievali nella società albanese.

@Francesco Cito

In Italia si occupa spesso di casi di mafia, ma anche di eventi come il Palio di Siena che gli varrà il primo premio al World Press Photo 1996 ed altri rilevanti aspetti della società contemporanea. Dal 1997 l’obiettivo è anche puntato sulla Sardegna fuori dagli itinerari turistici, trail sociale e le tradizioni, lavoro già in parte racchiuso in in foto-libro.

Nel 2007 è invitato dal Governatorato di Sakhalin (Russia), l’isola ex colonia penale raccontata da Checov, per un lavoro fotografico sul territorio, illustrando la vita e le attività produttive a seguito della scoperta di ingenti giacimenti petroliferi. Lavoro divenuto una mostra e un foto-libro pubblicato in Russia.

@Francesco Cito