Enzo Gragnaniello: Scugnizzo, Poeta e Cantore Partenopeo

17 Gennaio 2021

«Fa caldo, voglio una birra, ma fredda come il cuore che hai per me. Un giorno lo scoprirai, che avevo dato la mia anima a un deserto». Così canta Enzo Gragnaniello nel nuovo singolo «Fa caldo» uscito il 27 novembre segnando il suo ritorno dopo la pubblicazione nel 2019 dello splendido album “Lo chiamavano Vient’ ‘e terra”. Sarà per quella miscela seducente di country, rock e blues, sarà quella storia filmica di amore e distanza, di passione e mancanze, di fuoco e di gelo, interpretata nel bel video da Massimiliano Gallo, Shalana Santana e Federica Totaro, ma il cantautore napoletano – già quattro volte Premio Tenco –va nuovamente a segno con un brano destinato a colpire nel profondo il nostro universo emotivo.

Ma d’altronde si sa, Gragnaniello si conferma ogni volta uno dei più grandi cantautori post anni Settanta, un artista tanto colto e raffinato, quanto integro e genuino, che ha saputo studiare, sperimentare e attingere a piene mani dalla monumentale tradizione della canzone napoletana del passato, per riversare quel patrimonio in alcune delle più belle pagine dell’attuale musica italiana. Nato a Napoli il 20 ottobre del 1954, a vico Cerriglio, il vicolo più stretto di tutta la città, è tra le strade dei quartieri più popolari che cresce e impara i più svariati mestieri, da garzone di pasticceria ad “attrazione vivente” – come racconta lui stesso – di una bancarella di blue jeans, da giardiniere ad accompagnatore degli americani nei locali dove si suonava musica live. A 18 anni compone le prime canzoni, poesie a un tempo di rabbia e speranza, incentrate su l’unico universo che conosceva bene: quello delle osterie e di chi ha fatto la guerra; quello degli emarginati, di chi sta in galera e di chi è costretto a tirare avanti arrangiandosi alla men peggio per strada. Grazie al suo straordinario talento musicale negli anni Settanta Enzo forma il gruppo “Banchi Nuovi” (nome del comitato dei Disoccupati Organizzati di cui Enzo faceva parte) in riferimento a una delle più difficili realtà da sempre della nostra città. Il suo desiderio in questi primi anni è riportare in vita le radici popolari della canzone napoletana ed è con questo proposito che partecipa nel 1976 all’importante Festival di Berlino, rassegna dedicata alle tradizioni popolari. Il suo album di debutto nel 1983 porta il suo nome, e due anni dopo pubblica “Salita Trinità degli Spagnoli”, in omaggio alla via della sua casa ai Quartieri Spagnoli dove tutt’ora vive. Tra gli anni Ottanta e i Novanta Enzo è uno dei cantautori più noti in assoluto, grazie anche al successo di brani del calibro di Cu‘ mme, interpretata magistralmente da Roberto Murolo e Mia Martini nel 1992. Tra le sue numerose collaborazioni con altri artisti vanno ricordate quella con Mia Martini (per la quale scrive due brani straordinari, “Stringi di più” e “Donna”) e quella con Adriano Celentano (per il quale compone nel 1996 “Cercami”). Nel 1997 in mondo visione su Rai Uno, Enzo duetta con il soprano Cecilia Gasdia in una magnifica versione di “Munasterio ‘e Santa Chiara” mentre nel 1999 è tra i più acclamati in gara al Festival di Sanremo con il brano “Alberi”, interpretato con la Ornella Vanoni e compositore della splendida “’O mare e tu” per Andrea Bocelli interpretata insieme a Dulce Pontes. Nel 2003 Enzo e James Senese collaborano all’album “Tribù e passione”, in gran parte costituito da classici napoletani rivisitati dai due artisti, come “Scetate”, “Giuramento” e “Passione”.

Nonostante la lontananza dai palchi in questi tempi difficili, Gragnaniello non è mai stato fermo semplicemente ad aspettare la fine della pandemia: “Stiamo chiusi nelle nostre case come animali non più sociali. Io non faccio un concerto da un secolo, per me non è normale, mi serve il rapporto con il pubblico, spero che al pubblico manchi la mia voce, il mio canto. Prima di sprecare e bruciare tutti i sentimenti nelle passioni c’è bisogno di coltivare maggiormente la spiritualità di un rapporto, la sua parte più elevata, capace di produrre amore, l’energia fondamentale dell’universo intero […]. Finirò il mio album, aspetterò il momento giusto per farlo uscire nel 2021. E, soprattutto, aspetterò il momento in cui finirà questo strano tempo, doloroso e sospeso, per risalire su un palco, per rubare emozioni a chi viene ad emozionarsi di fronte a me».

 

 

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