Bruce Springsteen e il Cinema, un film al giorno: MIDNIGHT COWBOY / UN UOMO DA MARCIAPIEDE

Bruce Springsteen non si limita a fare musica. Bruce compone colonne sonore per i fotogrammi delle nostre complicate esistenze, per le immagini che scorrono nei nostri ricordi o che prefigurano i nostri sogni. Springsteen è la lezione che una grande musica trascende il suono stesso, tocca le corde più intime e si espande nella mente creando o rievocando visioni… visioni pronte a danzare “across the porch as the radio plays”.

Sezione 1: Il Cinema nelle canzoni di Springsteen

Questa sezione è dedicata ai film che, per esplicita dichiarazione di Springsteen, hanno alimentato il suo immaginario poetico, a partire dalle pellicole dei grandi maestri degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta – il noir, il western, i capolavori di Capra, Ford, Kazan – fino alle opere degli anni Settanta, da “L’Ultimo Spettacolo” di Bogdanovich, a “Badlands” e ai capolavori di Martin Scorsese.

15. MIDNIGHT COWBOY / UN UOMO DA MARCIAPIEDE – USA (1969) Director: John Schlesinger

Like a Vision. Bruce Springteen e il Cinema (Italiano) Copertina flessibile – 1 set 2015
di Paola Jappelli (Autore), Giovanni Scognamiglio (Autore)
– Graus Editore

Il film di Schlesinger affronta tematiche assai delicate per il cinema di quegli anni. Un cowboy texano arriva a New York deciso ad arricchirsi. Spera di guadagnarsi da vivere facendo il gigolò in quanto, per sua stessa ammissione, l’unica cosa che gli riesce bene è fare l’amore. Tra brutte esperienze e tensioni, si svolge la storia di una strana amicizia che sboccia come un fiore nel fango di Manhattan. E’ impossibile non notare quanto la figura dell’“uomo da marciapiede” interpretato da Voight ricordi quella di “Spanish Johnny”, il gigolò fallito di Incident on 57th Street (1973), per non pensare a una diretta influenza.

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