Arriva “Nebraska ’82: Expanded Edition” con le leggendarie versioni elettriche mai pubblicate

Quello che per oltre quarant’anni è rimasto un mito tra i fan sta finalmente per diventare realtà. Bruce Springsteen pubblicherà il 17 ottobre Nebraska ’82: Expanded Edition, un cofanetto che porta alla luce le famose sessioni di Electric Nebraska, registrate con la E Street Band ai Power Station Studios di New York nel 1982. L’uscita non a caso precede di una settimana il debutto cinematografico del biopic Deliver Me From Nowhere.

Il disco più atteso del box è senza dubbio Electric Nebraska: sette tracce che mostrano il volto inedito di quelle canzoni cupe e scarne, pensate inizialmente come semplici demo casalinghi. A sorpresa c’è anche una versione elettrica, ruvida e incendiaria di Born in the U.S.A., suonata da Springsteen insieme solo al batterista Max Weinberg e al bassista Garry Tallent. «Abbiamo buttato via le tastiere e suonato come un trio», ha raccontato il Boss. «Era una sorta di punk rockabilly: stavamo cercando di portare Nebraska nella dimensione elettrica».

Il cofanetto, disponibile in preorder, comprende quattro CD e un Blu-ray: outtakes acustiche (tra cui Child Bride, che diventerà poi Working on the Highway), un remaster dell’album originale e la registrazione — audio e video — di un’esibizione live in solo, in cui Springsteen ha reinterpretato per intero Nebraska al Count Basie Theater di Red Bank, nel New Jersey. Tra gli inediti spuntano anche Gun in Every Home (registrato il 30 aprile e il 6 maggio 1982 presso la Power Station di New York City) e On the Prowl, mai finiti in circolazione, se non in qualche esibizione dal vivo nei club del Jersey Shore – brani che hanno riportato a Springsteen sensazioni fortissime: «Risentendole, il loro peso mi è caduto addosso», ha confessato. «Ho scritto altri dischi narrativi, ma quel gruppo di brani possiede una magia unica».

Non solo i fan, anche i membri della E Street Band attendevano questo momento. «Non vedo l’ora di sentire quelle registrazioni», aveva dichiarato Roy Bittan. E Max Weinberg ha ricordato: «Era materiale nello stile della band, con approcci sia minimali sia rock. Bruce stava sperimentando molto».

Curiosamente, lo stesso Springsteen aveva negato l’esistenza di queste sessioni in un’intervista, salvo poi correggersi: «Ho controllato negli archivi e sì, Electric Nebraska esiste. Non è l’album completo, ma c’è».

E per chiudere il cerchio, il 24 ottobre arriverà al cinema Deliver Me From Nowhere, con Jeremy Allen White nei panni del Boss e Jeremy Strong in quelli del manager Jon Landau. Un film che racconta l’incertezza, la ricerca e l’ispirazione che portarono a uno degli album più enigmatici e affascinanti della carriera di Springsteen.

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