21 e 22 settembre 1979: i leggendari show di Springsteen per “No Nukes”

Musicians United for Safe Energy, o nella forma abbreviata MUSE, fu un gruppo attivista di artisti fondato nel 1979 da Jackson Browne, Graham Nash, Bonnie Raitt, e John Hall per contestare l’utilizzo dell’energia nucleare, in particolare dopo l’incidente accaduto alla centrale nucleare di Three Mile Island nel marzo del 1979. A tal fine, nel settembre dello stesso anno, MUSE organizzò una serie di cinque eventi (battezzati No Nukes) al Madison Square Garden di New York che videro la partecipazione di numerosi altri artisti tra cui Crosby, Stills & Nash, Bruce Springsteen, James Taylor, Carly Simon, The Doobie Brothers, Jesse Colin Young, Gil Scott-Heron e Tom Petty. L’evento ebbe un tale successo e clamore che, come auspicato, contribuì a mettere in crisi il programma nucleare americano.

Fino a quel momento – ad eccezione del concerto raccolta fondi a favore di George McGovern tenuto nel 72 – Springsteen si era tenuto abbastanza distaccato dalla politica. In quest’occasione tuttavia aveva cominciato a riconsiderare la possibilità di usare la propria musica per sostenere le cause che trovavano un’eco nella sua coscienza: “Ero alla ricerca – affermerà Bruce- di un modo per collegare la mia musica alle azioni concrete”. Pertanto, ci volle ben poco a convincerlo ad acconsentire alla ripresa della sua esibizione, purché non venisse coinvolto in dibattiti politici, né che fosse costretto a ospitare personaggi politici sul palco. “Avrei  fatto dal palco tutti i proclami che dovevo fare: era sufficiente essere lì, perché il contributo della mia band era tutt’altro che estemporaneo. Era qualcosa in cui credevo e che prendevo molto sul serio”, spiegherà successivamente.  Bruce era  stato chiuso in uno studio di registrazione da sei mesi e da nove mesi non saliva sul palco; avrebbe dovuto condensare il suo concerto standard di tre ore in soli novanta minuti… e in più avrebbe compiuto trent’anni il 23 settembre, e questo implicava che avrebbe dovuto comunicarlo a tutti durante lo show del 22: insomma ce n’era abbastanza per stare in fortissima ansia. Nonostante tutto, Springsteen rubò la scena e chiuse le ultime due serate in modo esplosivo. Certamente i 12 brani del concerto tenuto da Bruce e dalla Band il 21 settembre furono l’apice dell’evento. Lo show vide alternarsi classici di Bruce (Born to Run, Thunder Road, Rosalita), canzoni inedite (The River, Sherry Darling) e interpretazioni cariche di energia di qualche brano classico (Detroit Medley, Rave on). La sera successiva lo spettacolo prese una piega meno piacevole, con tensione crescente dovuta allo spuntare dei tanti cartelli di auguri e soprattutto di una torta consegnatali da un fan, che verrà rilanciata nervosamente sul pubblico accalcato sotto il palcoscenico. Stessa fine toccò anche alla sua ex fidanzata, la fotografa Lynn Goldsmith che, scorta con grosso disappunto tra il pubblico, Bruce portò sgraziatamente sul palco e altrettanto sgraziatamente riconsegnò alla Security. Nonostante il nervosismo alle stelle, nella seconda parte Bruce riuscì a riprendere la calma e le redini della serata: girò in modo scherzoso la spinosa questione del “tempo che passa” ed eseguì un concerto strepitoso, conclusosi con una scatenatissima Quarter to Three, una performance che verrà riconosciuta da tutti come la migliore della manifestazione. Il film “The Muse Concert – No Nukes”, di Danny Goldberg, Julian Schlossberg e Anthony Potenza,  verrà prodotto nel luglio del 1980, ma le singole esibizioni sono state anche registrate in un doppio album nel settembre 1979. No_Nukes_FilmPosterLa prima pellicola realizzata da Goldberg e Potenza, comprendeva 4 brani tratti dai concerti di Bruce: The River, Thunder Road, Stay e Quarter to Three. Ma quando Bruce si mise a guardare le riprese e a soppesarne la qualità visiva, emotiva e sonora chiese ai registi che la sua partecipazione non fosse caratterizzata solo dalla musica più allegra e di escludere dunque gli ultimi due brani dei quattro selezionati. Tuttavia, poi si affidò al regista e acconsentì a che fossero presenti tutti e quattro i pezzi. Bruce non si staccò un attimo dalla sala di montaggio, supervisionando tutte le inquadrature e i tagli scelti, con una precisione e una cura quasi paranoica, comprensibile conoscendo lui e considerando che si trattava anche della prima apparizione ufficiale su pellicola dei mitici live di Bruce Springsteen & The E Street Band.

Note 21 Settembre:
– La prima volta di The River in assoluto
– La folla canta “Happy Birthday” a Bruce prima di “Thunder Road”
Note 22 Settembre: 
– “Rosalita (Come Out Tonight)” presenta un pezzetto strumentale del “Batman Theme”
–  Bruce Springsteen e Tom Petty si uniscono a Jackson Browne e Rosemary Butler per “Stay”
  • SET ONE – September 21

  • 1. PROVE IT ALL NIGH
  • 2. BADLANDS
  • 3. THE PROMISED LAND
  • 4. THE RIVER
  • 5. SHERRY DARLING
  • 6. THUNDER ROAD
  • 7. JUNGLELAND
  • 8. ROSALITA (COME OUT TONIGHT)
  • 9. BORN TO RUN
  • 10. STAY
  • 11. DETROIT MEDLEY
  • 12. RAVE ON!
  • SET TWO – September 22

  • 1. PROVE IT ALL NIGHT
  • 2. BADLANDS
  • 3. THE PROMISED LAND
  • 4. THE RIVER
  • 5. SHERRY DARLING
  • 6. THUNDER ROAD
  • 7. JUNGLELAND
  • 8. ROSALITA (COME OUT TONIGHT)
  • 9. BORN TO RUN
  • 10. STAY
  • 11. QUARTER TO THREE

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