20 Giugno 1992: Bruce Springsteen – Milano – Forum Assago

IL CANTANTE AMERICANO SI ESIBISCE PER DUE SERATE AD ASSAGO

Bruce, vitalita’ del rock

Springsteen con tre ore di show sul palco del Forum

“Tutto esaurito” per i due concerti che Bruce Springsteen tiene stasera e domani al Forum di Assago. Gli organizzatori, per evitare resse inutili, invitano chi non fosse provvisto di biglietto (il cui cambio con il coupon di prevendita si attua, oggi e domani, al Palalido di piazzale Stuparich, dalle 9.30 alle 19) a non presentarsi ai cancelli, aperti dalle 18. Lo show iniziera’ puntualmente alle 20 e durera’ oltre 3 ore. Un servizio navetta colleghera’ con il metro’ 2 (stazione Romolo) con il Forum, all’ inizio e alla fine dello spettacolo. Cosi’ , a sette anni di distanza dal precedente concerto nel gremitissimo stadio di San Siro, Springsteen torna nella nostra citta’ con una nuova formazione e con le canzoni dei suoi ultimi due album “Human Touch” e “Lucky Town”. Naturalmente il musicista del New Jersey inserira’ nel concerto.fiume (le sue performance live sono celebri per durata) anche grandi successi quali “Born in the Usa” e “Darkness in the edge of town”. Il tutto e’ trasportato in scena con la consueta carica di energia. Sul palco Springsteen non si risparmia di certo: corre da un lato all’ altro con la chitarra, improvvisa duetti (la moglie Patti Scialfa e’ con lui) e si immerge totalmente in quelle ballate che parlano d’ amore, della sua terra, della vita di provincia, dei problemi quotidiani. Nato a Freehold nel New Jersey il 23 settembre 1949, Springsteen si e’ incontrato con il rock’ n roll grazie a Elvis Presley, che lo ha affascinato con il suo modo di cantare e di muoversi. Nei primi anni 70 cerca di imporsi con concerti e dischi che non lasciano pero’ una gran traccia. E solo nel 1975, con l’ album “Born to run” che il mondo intero scopre questo rocker genuino e viscerale che ancora oggi sa essere fedele a se’ stesso e alla filosofia del musicista on the road.

E.P. (20 giugno 1992) – Corriere della Sera

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FESTA GRANDE A MILANO PER SPRINGSTEEN, IL MITO

Alcide Boaretto Photrographer

MILANO – Il Boss vive e lotta insieme a noi. Mentre i critici di tutto il mondo seguitano a cercare e a rimpiangere il Bruce Springsteen di una volta, quello con la polvere della strada americana sempre simbolicamente appiccicata addosso, il pubblico italiano è andato ad accoglierlo ieri a Milano come un trionfatore. Al Forum, in tredicimila a saltare come molle, a levare le braccia al cielo, a cantare a menadito strofe su strofe, in perfetto slang americano. Per la gente, insomma, il Boss è sempre il Boss. Ieri sera era la prima data della brevissima apparizione italiana di Springsteen (si replica solo stasera, sempre a Milano) è stata una festa scalmanata e composta al tempo stesso, litri di sudore buttati nella bolgia musicale in un ambiente di assoluto casino organizzato, quello che ben si adatta al rock anni Novanta.

E il re del rock, senza discussioni, è ancora questo 42enne del New Jersey in grado di esaltare folle che l’ America polverosa non l’ hanno mai vista. Vince Springsteen, insomma, con la sua nuova band, con tutti i dubbi sul suo imborghesimento, con la moglie e i figlioletti dietro al palco. Fuori dal Forum ci sono trenta pullman, sono arrivati dal centro e dal Nord Italia, il resto è il popolo che ha raggiunto il Forum con tutti i mezzi possibili. Dentro, uno striscione recita “Roma loves the Boss”, ma lui, Springsteen dopo la replica milanese di stasera lascia l’ Italia in direzione di Francoforte e poi Parigi. Venti, venticinque anni l’ età media della massa che si accalca già due ore prima del concerto in lunghe file ordinatissime verso i cancelli. Dentro il Forum si va riempiendo e dà una bizzarra sensazione di piccolezza immaginando la bolgia che arriverà. I ragazzi più giovani hanno tutti attorno al capo le bandanas regolamentari per accogliere al meglio il loro idolo. I corpi che si vanno accalcando sotto il palco danno la sensazione delle molle ultracariche pronte a scattare. E così avviene, con l’ adeguata puntualità di un orario, le 20, imposto anche e soprattutto dalla lunga durata del concerto-maratona: tre ore e mezzo, con il Boss in mezzo ai suoi a non risparmiare nemmeno un atomo di energia. L’ apertura, fulminante, è Better days, ovvero giorni migliori. In alto, sulle tribune, uno striscione viene subito srotolato e dice: ‘ I giorni migliori con te, Bruce’ . Poi Springsteen esegue la sua versione accennata e stravolta dell’ inno americano, a introdurre Born in the Usa ed è la partenza vera del concerto. Rispetto al debutto di Stoccolma, Springsteen ha portato le modifiche del caso: c’ è più affiatamento con la band (mentre la voce rimane un po’ sacrificata dall’ acustica del Forum) e ci sono le modifiche alla scaletta: tanto che dopo soli quaranta minuti di concerto arriva una strepitosa versione di The river, un brivido unico per tredicimila con il coro finale tutto in mano al pubblico. E il resto è la cavalcata di brani fino ai bis finali quando all’ orologio è quasi mezzanotte.

Nel pomeriggio, durante le prove, uno Springsteen caricatissimo aveva anche scambiato qualche battuta con i giornalisti. “Sono felice, in Italia la gente mi ama e conosce le mie canzoni. Poi siete un po’ crazy, pazzi, ricordo che l’ ultima volta riuscirono a fotografarmi in albergo in mutande”. Springsteen ha parlato di un po’ di apprensione per questo nuovo tour, ma anche dei grandi trionfi che lo attendono negli Usa, dove i biglietti per le prime date dei concerti della sua tournée sono stati bruciati in pochissimo tempo. E ancora, Bruce ha parlato di uno dei suoi pezzi forti inseriti in 57 Channels, che viene riproposto in concerto con un missaggio nel quale vengono mescolati suoni e rumori campionati della recente rivolta nera di Los Angeles. E la casa del Boss, a L.A., è molto vicina a quello che è stato l’ epicentro degli scontri.

Uno Springsteen che annuncia che al più presto tornerà ai concerti nei grandi stadi, uno Springsteen in grande forma: “Ho recuperato la forma di qualche anno fa. Come ho fatto? Correndo dietro ai miei due bambini, funziona meglio della migliore palestra…”. Springsteen replica stasera sempre al Forum (“E’ molto carino qui – ha detto ironicamente il Boss – mi ricorda la palestra del mio liceo…”), con le stesse modalità, inizio concerto alle 20, apertura dei cancelli alle 18. Biglietti, ovviamente, esauritissimi.

di ANTONIO DIPOLLINA 21 giugno 1992

Soundcheck:  BETTER DAYS / LIGHT OF DAY / TOUGHER THAN THE REST

Setlist:

01. Better Days
02. Born In The USA
03. Local Hero
04. Darkness On The Edge Of Town
05. If I Should Fall Behind
06. 57 Channels (And Nothin’ On)
07. The River
08. Living Proof
09. My Hometown
10. Leap Of Faith
11. Man’s Job
12. Roll Of The Dice
13. All Or Nothing At All
14. Gloria’s Eyes
15. Cover Me
16. Brilliant Disguise
17. I Wish I Were Blind
18. Real Man
19. Thunder Road
20. Real World
21. Light Of Day
22. Human Touch
23. Glory Days
24. Working On The Highway
25. Bobby Jean
26. Hungry Heart
27. My Beautiful Reward

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