10 dicembre 1998: Springsteen vince la causa contro la discografia pirata

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Il 10 dicembre 1998, Bruce Springsteen vinceva all’Alta Corte di Londra una causa contro una casa discografica britannica che aveva provato a pubblicare, in un album intitolato “Before the Fame” (Prima del successo), 19 brani scritti ed eseguiti dal cantante risalenti al periodo tra il 1972 e il 1974, quando ancora non era famoso e lavorava per la Laurel Canyon.La Masquerades Records sosteneva di aver acquistato i diritti delle canzoni dall’ex coproduttore e manager (insieme ad Appel) di Springsteen, Jim Cretecos ma Bruce si batté invece affinché il giudice riconoscesse che, dal giorno del licenziamento di Cretecos, i brani appartenevano esclusivamente a lui.

(Video da aparchive.com)

“Queste musiche – aveva precisato Springsteen – non sono state scritte per essere pubblicate. Penso che un artista debba aver pieno controllo sul materiale che produce”. Dopo l’udienza, Springsteen dichiarò: “Sono molto felice. Non ero qui per i soldi ma per la mia musica. La musica che realizzi segna la tua carriera ed è giusto proteggere i propri lavori. So che ci sono moltissimi miei dischi non originali in giro. E’ tutta la vita che lo combatto”.

Ma la questione non riguardava solo la Masquerade perché nel frattempo Robert Tringham, l’uomo che gestiva l’allora Flute International Ltd, venne ritenuto responsabile della commercializzazione nel 1996 di altri due CD non autorizzati intitolati “Unhearted” e “Unhearted II” con brani di Springsteen risalenti – e in parte gli stessi- al periodo di “Before The Fame”. Se Flute non potè essere perseguita nell’azione della High Court perché si trovava in liquidazione coatta, il suo responsabile Robert Tringham – che si sarebbe poi rivelato un cinico e seriale truffatore inglese- fu condannato a risarcire Bruce di circa 2 milioni di sterline. Tuttavia Tringham in qualche modo riuscì a scomparire e a far sparire ogni riferimento alla sua fedina penale. Per più di trent’anni, ricorrendo a false identità, ha continuato ad accumulare condanne in Cina, in Europa e in America, nonostante fosse ricercato dall’FBI, dall’Agenzia delle Entrate, dalla polizia francese e dalle Triadi. Finalmente rintracciato nel 2009, fu immediatamente processato negli Stati Uniti e condannato per un numero elevatissimo di frodi (che ammontano a più di 14 milioni di dollari) che potrebbero comportargli il carcere per il resto della sua vita.

 

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